Camilla e il tango: da Como a Buenos Aires sulle note di Gardel

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INTERVISTE

Camilla e il tango: la passione che ti fa “compartir el abrazo” con uno sconosciuto

Camilla Tosatto, originaria di Como, classe ’84 risiede a Buenos Aires dal 2015. Ci é arrivata per via della sua passione per il tango, scoperta quasi per caso qualche anno prima a Barcellona. Sono davvero molti i connazionali che per via dell’amore per il ballo nazionale argentino ogni anno decidono di visitare il paese di Gardel, Piazzolla, Troila e tanti altri. Alcuni, proprio come Camilla, non riescono più ad andare via e noi abbiamo deciso di intervistarla e raccontarvi la sua storia…

Ciao Camilla, potresti raccontarci qualcosa in più su di te?

Sono Camilla e sono nata a Como il 14 novembre 1984. Appena diplomata, nel settembre del 2003, decido di prendermi un anno “sabbatico” e andare all’estero con l’obiettivo di imparare bene l’inglese. L’inglese l’ho imparato ma in Italia non ci sono più tornata se non per un breve periodo, nel 2013 fino al 2015, anno in cui ho poi deciso di partire per l’Argentina.

Come sei arrivata fino a Buenos Aíres? Cosa ti ha portato qui e quando? Perché proprio Buenos Aires?

Sono moltissime le ragioni che mi hanno spinto a venire fin qui. Prima di tutto, la mia passione per il tango e la sua musica. L’ho scoperto a Barcellona nel 2010 quando, in una giornata d’estate, ho visto degli argentini ballarlo nella glorieta del Parc della Ciutadela: é stato amore a prima vista! Mi sono immediatamente iscritta a un corso di tango e in questo contesto ho avuto modo di conoscere molti argentini e sudamericani che lo praticavano. Questo mio hobby ha dato inizio a un lento avvicinamento alla cultura argentina e alla sua gente.

Nell’ottobre del 2014 una mia amica, Lucia, decide di intraprendere un viaggio per visitare l’Argentina e Buenos Aires. Io non solo mi aggrego ma decido di fermarmi una settimana in piú di lei proprio per conoscere meglio Buenos Aires e fare lezioni nella famigerata cittá conosciuta come la “cuna del tango”. Credo che é stato questo primo viaggio a farmi innamorare della cittá. Tanto che, una volta ritornata in Italia, ho cercato in tutti i modi un lavoro per potermi stabilire a Buenos Aires.

Camilla balla tango milonga

Camilla che balla tango in una milonga, gentilezza di Camilla Tosatto

Cosa hai fatto e cosa fai qui? Potresti darci una valutazione del tuo percorso in relazione al tango

Per quanto riguarda la mia vita professionale lavoro presso una scuola nel quartiere Palermo e mi trovo molto bene, anche perché essendo laureata in lingue ed avendo una certificazione che mi abilita all’insegnamento delle lingue, non ho avuto difficoltá ad inserirmi. Per quel che riguarda invece la mia passione, sono molto contenta ma, nonostante tutte le lezioni e i corsi che ho fatto, il tango é un ballo molto complesso. Anche se sento di essere migliorata tanto non potrei definirmi una ballerina…ho ancora una strada molto lunga davanti.

Nella capitale ci sono moltissime scuole, corsi e pratiche di tango: si svolgono sia nelle milonghe tradizionali che in altre piu spartane e moderne. Due vite non basterebbero per poter ballare tutto il tango che c’è a Buenos Aires. Per quel che mi riguarda ci sono stati mesi in cui facevo 2/3 lezioni alla settimana di 2 ore ciascuna con professori e professionisti molto bravi. Adesso ho ridotto e faccio solo una lezione o massimo due alla settimana di un’ora e mezza. Quando posso vado a “milonguear” peró, purtroppo, non riesco tutti i fine settimana.

Nella comunità italiana di Buenos Aires ci sono tantissime persone che vengono qui per imparare a ballare il tango. Vale davvero la pena secondo te?

Buenos Aires é come una calamita per gli appassionati di tango. Non é nella cultura italiana ballare un ballo tradizionale fino alle 5 del mattino, con solo una “empanada” nello stomaco e spesso “compartiendo el abrazo” con una persona sconosciuta, mai vista prima. Per vivere tutto questo bisogna venire qui. Dicono che il tango non é solo un ballo, é una cultura, una tradizione e i porteños sono i veri maestri. Per cui sicuramente vale la pena…

Detto questo aggiungo che ognuno decide come formarsi. Credo che sia un percorso personale. Io dopo molti anni lo faccio ancora come hobby, ma conosco molta gente, soprattutto italiani, che hanno deciso di buttarsi a capofitto, per vivere di questo. C’é gente che decide di formarsi in scuole ed istituti universitari o artistici, c’é chi segue determinati maestri, e cosí via…

Cosa fate voi tangueros: raccontaci un po’ i dettagli di una serata in una milonga per i non esperti…

Il tanguero tipico prima di andare in milonga puó decidere, e questo é il mio caso, di fare una lezione per riscaldarsi. Le milonghe iniziano verso le 23.30-24 mentre le lezioni verso le 20.30- 21.00. Nell’intervallo fra una cosa e l’altra ci può essere il tempo per uno spuntino veloce e quindi si aprono le danze e…si salvi chi puó!

Differenze con la Spagna, dove avevi iniziato a ballare?

Secondo me il tango in Europa, riferendomi ai contesti che ho conosciuto come Spagna, Italia, Svizzera, é piú “tecnico”, oserei dire “freddo.” Vi sono tantissimi ballerini eccellenti (soprattutto che provengono dalla danza classica) che lo insegnano, peró a mio parere molto pochi sanno trasmettere quest’arte come fanno i porteños…

Sogni?

Beh…Diventare un giorno una ballerina di tango sarebbe proprio il mio sogno!

E noi di ItBuenosaires auguriamo a Camilla di vedere presto realizzato questo sogno che l’ha portata fino a Buenos Aires sulle note del tango!

 *Ringraziamo Camilla Tosatto per averci fornito le foto presenti in questo articolo.

Camilla e il tango: la passione che ti fa “compartir el abrazo” con uno sconosciuto ultima modifica: 2018-01-26T15:20:36-03:00 da Marta_Potenza

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