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Gioia d’Italia: il folklore che mantiene viva la tradizione

Stendardo

Il gruppo folklorico “Gioia d’Italia” è stato fondato nell’aprile 2002 da membri di diverse associazioni italiane di Buenos Aires e della provincia. Attualmente sembra difficile mantenere vive queste tradizioni in patria. E perció è un vero piacere scoprire che a migliaia di chilometri di distanza gli eredi dell’immigrazione italiana le abbiano rispolverate. Li ho visti esibirsi in piú occasioni. Osservarli in abiti tipici potrebbe dare la sensazione che siano sbarcati ieri. In realtà si tratta per lo piú di figli di italiani nati in Argentina.

Parlo a telefono con Roberto Carolei, uno dei fondatori di questo vivace gruppo di circa 30 membri. Sono esponenti delle tradizioni regionali italiane piú svariate. Roberto e sua moglie Liliana Mancisidor, Dante Ricchiuti, Edilia Sachet, José Esposito, Lina Martiniello sono i fondatori  di Gioia d’Italia.  Hanno un’immensa passione per un paese che hanno vissuto attraverso la lingua e le tradizioni domestiche. I racconti, le foto, la lingua di genitori italiani che oltre a custodire gelosamente i tesori folklorici della patria, hanno contribuito alla trasmissione orale e preservazione dell’identitá italiana in Argentina.

Signor Giuseppe Attolino. Photocredit: Gioia D'Italia

Signor Giuseppe Attolino. Photocredit: Gioia D’Italia

Una tradizione variegata

Provengono dal Circulo Italiano Grand Sur de Temperley, dalla Asociación Italiana de Lanús, dalla Asociación Carovillese (Molise) di Remedios de Escalada. Ma ci sono tante altre rappresentanze regionali della zona metropolitana e urbana. Raccolgono e presentano un mix di balli tradizionali di diverse regioni. Ricchiuti per esempio ha origini molisane, Esposito è nato a Taurasi (Av). Tutti sono complici di questi spettacoli che raccontano la bellezza del nostro paese e sono parte della nostra identità.

Quando li ho visti esibirsi in occasione di uno dei festival piú importanti della nostra collettività, il Buenos Aires Celebra Italia, ricordo le emozioni provate. In effetti trasmettono questo sentimento forte che li ha spinti a fare qualcosa in piú. Un’iniziativa che aiuta gli immigrati ed i discendenti a non perdere la loro identità. Ricordare le radici attraverso il ballo, la musica, i costumi tradizionali. Una ricostruzione ed una rivisitazione di diverse tradizioni regionali per sentirsi uniti e custodire questo ricco patrimonio.

 La famiglia come custode e maestra di tradizioni culturali

Quando chiedo come siano riusciti ad imparare queste danze Roberto mi dice: “in famiglia!”. Successivamente si sono documentati e fanno costantemente ricerca. Approfittano dei loro viaggi in Italia per osservare e imparare dai gruppi locali. Al continuo aggiornamento contribuiscono anche i membri del gruppo, portatori della tradizione appresa tra le mura domestiche. 

Ma risulta davvero interessante scoprire che all’inizio hanno fatto un vero proprio “reclutamento” potremmo dire. Mi spiega che nelle tante feste e celebrazioni delle associazioni regionali di Buenos Aires e dei paesi vicini è normale che si balli. E quindi quando decisero di dar vita al gruppo folcloristico, fu in questi incontri che trovarono altri custodi delle tradizioni italiane. Inviti ripetuti e moltiplicati tra ballerini e amici, hanno contribuito alla nascita e arricchimento della folta tradizione di Gioia d¡Italia.

 Trasmettere la “gioia dell’Italia”

Da nord a sud tutta l’Italia è rappresentata attraverso le sue danze ed i suoi canti: Mazurka, Polka, Valzer, Quadriglia, Tarantella. Italiani, discendenti ed ammiratori dell’italianità  ci tengono a restare uniti tra loro per  trasmettere “la gioia dell’Italia” Il gruppo vanta circa 1300 presentazioni in eventi e luoghi diversi, in Argentina ma persino in Italia. Spettacoli che cercano di creare un clima di unione con il pubblico e ci riescono. Molto probabilmente perché attraverso il folklore si ravvivano i sentimento ed i ricordi degli argentini nei confronti degli italiani. “Quegli immigrati italiani che sono venuti per aiutarci a costruire l’Argentina”, mi aveva detto Roberto.

Se a qualcuno fosse venuta voglia di imparare a ballare qualche danza tradizionale italiana a Buenos Aires potrá contattare il gruppo attraverso la sua pagina Facebook o partecipare alle prove presso il Circolo italiano Gran Sur di Témperley ogni giovedì alle 20,00  o il sabato alle 14 presso la Scuola Comunale di Lingue di Lánus. Inoltre per chi volesse imparare in maniera intensiva o specializzarsi in alcune danze in particolare offrono addirittura dei seminari, nati proprio per non rompere mai piú la tradizione.

Tutte le foto presenti in questa pagina sono di Gioia d’Italia.

(**Componenti attuali del gruppo: Arrigo Eluisa, Attolino Giuseppe, Baldo Nicolas, Campos Patricia, Cardillo Micaela, Carolei Roberto, Coscione Sebastian, Dabraio Carmen, Denardi Norma, Di Buono Jose, Di Giacomo Antonio, Durso Vicente, Esposito Giuseppe, Figueiras Nelida, Guarino Miguel, Mancisidor Liliana, Martiniello Lina, Massari Ricardo, Miozzi Antonietta, Montesante Antonio, Muñoz Beatriz, Paone Natalia, Pergola Juan, Provenzano Gaspar, Pungitore Florencia, Ricchiutti Dante, Ricchiutti Florencia, Romeo Maria, Sachet Edilia, Santoli Antonio, Savari Cisneros Estela, Sincovich Graciela, Spagnolo Patricio, Suchecki Sabrina, Taboada Iglesias Milagros, Teruel Schenfeld Priscila, Testa Filomena, Visuña Ariel)

Gioia d’Italia: il folklore che mantiene viva la tradizione ultima modifica: 2017-10-02T15:52:20-03:00 da Marta_Potenza

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