Fibonacci e Leonardo Da Vinci: scienziati italiani a Buenos Aires

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Fibonacci e Leonardo Da Vinci: scienziati italiani a Buenos Aires

Leonardo

Prosegue il ciclo di conferenze “Scienziati italiani”, iniziativa ideata e curata dalla fisica italiana Francesca Battista in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Dopo l’evento su Fibonacci di metà marzo, lo scorso 10 aprile è stata la volta del genio di Leonardo Da Vinci. Accompagnata rispettivamente dal matematico Daniel Grimaldi e dalla storica Mercedes Roch, la Dottoressa ha presentato i due scienziati ad un salone Benedetto Croce gremito in entrambi gli appuntamenti, mostrandone non solo scoperte ed invenzioni, ma anche i contesti storici in cui hanno vissuto e curiosi aneddoti.

Mercedes Roch e Daniel Grimaldi, collaboratori

A sinistra Mercedes Roch, docente di storia e scrittrice. A destra Daniel Grimaldi, matematico. Per le fotografie si ringrazia Francesca Battista, per avercele fornite, e gli stessi protagonisti, per aver gentilmente concesso la loro pubblicazione.

Leonardo Fibonacci: il mercante di numeri

Fibonacci (da filius Bonacci) nasce a Pisa nel 1175, figlio di Guglielmo dei Bonacci, facoltoso mercante, molto probabilmente anche console di Pisa. Tutta l’Europa è ormai cristiana ed il papa fa valere il proprio potere attraverso il diritto di investitura di tutti i regnanti del continente. L’impero carolingio è quasi nel periodo di sua massima espansione e contende al papa il potere temporale su parte dell’Italia. Alcune città portuali come la stessa Pisa, le cosiddette Repubbliche Marinare, vivono un periodo di forte crescita economica, potendo commerciare sulle rotte mediterranee riapertesi anche grazie alle crociate. Il giovane Leonardo segue il padre nei suoi viaggi, entrando in contatto con la cultura greca, bizantina, ma soprattutto araba ed indiana. In quel momento storico gli arabi sono molto più avanzati in termini di scienza e tecnologia rispetto all’Europa tardo medievale. Basti pensare che in tutte le corti fossero in uso le mappe redatte da topografi arabi. Proprio dagli arabi Fibonacci apprende il sistema numerico Indo-arabo, che altro non è che l’attuale sistema decimale, in una notazione grafica più primitiva, che si diffonderà definitivamente nel mondo occidentale soltanto tre secoli più tardi. La novità, riportata nel suo libro Liber Abacci del 1212, risolve in maniera brillante le necessità pratiche dei mercanti di fare più rapidamente calcoli, affrancandosi dall’uso dell’abaco. Questa ed altre scoperte matematiche del pisano non passarono inosservate nella corte del colto Federico II di Svevia. Prova ne è il libro Flor del 1225, in cui il matematico pubblica i problemi con i quali era stato sfidato dall’imperatore e le soluzioni proposte. I contributi di Fibonacci sono andati ben oltre la sola elaborazione di tecniche matematiche per i mercanti, purtroppo però molte delle sue opere, scritte in un’epoca senza stampa, sono andate perdute.

Sezione aurea

La sezione aurea. Sin dai tempi dell’età ellenistica sinonimo di bellezza e proporzione. Fondamentale è il valore 1.61, rapporto presente in natura in moltissime forme, dalle galassie ai fiori. Fibonacci attento osservatore della natura, ottenne lo stesso valore con la sua celebre successione.

Leonardo Da Vinci: le mille vite di un uomo

Anche Leonardo Da Vinci, come Fibonacci, nasce in Toscana, a Vinci in provincia di Firenze. L’epoca è diversa, siamo a cavallo tra il XV e il XVI secolo, un periodo molto movimentato dal punto di vista culturale e piuttosto turbolento dal punto di vista politico. Il sistema feudale entra in una lunghissima fase di crisi, che lo porterà a scomparire di lì a tre secoli, grazie soprattutto al fiorire di un’economia non più basata soltanto sui possedimenti terrieri e sulla loro coltivazione. La chiesa cattolica, alle prese con dispute interne alle varie famiglie nobili per il potere, entra in una fase di crisi, che si accentuerà col sorgere di vari movimenti riformisti che si opporranno alla corruzione dei prelati, alle pratiche nepotistiche e simoniache, comuni tra i rappresentanti del clero. Comincia l’epoca dei grandi viaggi d’esplorazione, che porteranno alla scoperta dell’America. L’Italia è tormentata dai continui scontri tra i vari stati regionali che insistevano sul suo territorio, nonché dalle incursioni non rare di eserciti stranieri. In questo panorama così fluido nasce e si sviluppa la fase culturale universalmente conosciuta come Rinascimento. Caratteristiche di questa epoca sono il ritorno alla cultura classica, ad uno spiccato antropocentrismo, alla razionalizzazione dei canoni di bellezza. Motivo del contendere tra corti non sono solo i territori e le guerre, ma anche la possibilità di ospitare e assoldare i migliori artisti in circolazione affinché lavorino per loro; nasce il mecenatismo. In quell’epoca Firenze è senza dubbio uno dei centri europei più importanti, soprattutto a livello culturale.

Uomo vitruviano

Il celeberrimo “Uomo Vitruviano”, studio sulle proporzioni nella figura umana. Anche questo disegno è tutto basato sul rapporto di valore 1.61.

Non solo pittore

Leonardo nel 1469 entra come apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio, dove oltre ai segreti dell’arte pittorica, impara le basi della chimica, della metallurgia e della meccanica. Finito il periodo di apprendistato, Leonardo lavorerà per i Medici a Firenze, per gli Sforza a Milano, poi a Venezia, fino a giungere in Vaticano ed in Francia. Nel girovagare per le corti, il suo genio irrequieto produrrà una lunghissima serie di scoperte e di ingegnose invenzioni, in molti settori dello scibile umano. Dissezionando circa una trentina di cadaveri, riuscirà a ricostruire perfettamente lo scheletro umano, ad intendere l’anatomia dell’apparato cardiocircolatorio (contraddicendo l’allora autorevole scuola di Galeno), il funzionamento dei gruppi muscolari, la struttura del cranio e dell’occhio. Ne sono testimonianza le stupefacenti illustrazioni presenti nei suoi scritti. In biologia e geologia analizzerà le piante, le rocce ed i fossili, riuscendo ad intuirne i cicli e le modalità di formazione. In fisica realizzerà approfonditi studi sui fluidi, comprenderà la natura ondulatoria del propagarsi della luce e del suono, nonché alcuni concetti basilari come la dissipazione dell’energia, la relatività dei movimenti, il terzo principio della dinamica, riscoperto solo un secolo e mezzo più tardi da Newton. Molte furono le invenzioni. Tra queste si ricordano un’auto con propulsione a molla, “l’elicottero”, il cavaliere meccanico, il carrarmato. Quasi nessuno di questi progetti fu davvero realizzato: la mancanza di una matematica adeguata e di finanziamenti non ne rese possibile la costruzione. Alcuni di essi però, sono stati ripresi in epoca contemporanea e costruiti secondo il modello originale, dimostrando la perfetta funzionalità.

Studio sul feto

Gli stupefacenti disegni dello studio su un feto.

L’antenato della scienza moderna

Leonardo Da Vinci, in un certo senso, può essere definito il primo scienziato moderno. Certamente è il primo, di cui si ha prova, ad approcciare la scienza da un punto di vista sperimentale e matematico, attraverso quell’osservazione e quel linguaggio che saranno la base del moderno metodo scientifico. Secondo il fisico saggista austriaco Fritjof Capra, se Leonardo Da Vinci avesse pubblicato i suoi scritti scientifici in vita, o se soltanto i suoi scritti fossero stati approfonditamente studiati appena dopo la sua morte, certamente oggi sarebbe considerato lui il padre della scienza moderna, invece di Galilei.

Due brevi riassunti delle prime due conferenze del ciclo “Scienziati italiani”, che in un’ora circa, permettono di fare un viaggio a tutto tondo nel passato, respirando le atmosfere che aiutarono a forgiare i pensieri delle grandi menti scientifiche, che ancora oggi fanno sentire forte la loro voce, base della nostra modernità.

Fibonacci e Leonardo Da Vinci: scienziati italiani a Buenos Aires ultima modifica: 2018-04-27T09:26:10-03:00 da Dante Aloisi

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