Ogni anno, la prima domenica di settembre, migliaia di devoti provenienti da tutta la Calabria si riuniscono nel Club S.O.I.V.A., che si trova vicino alla stazione dei treni di Punta Chica in Beccar, per venerare la Madonna del Pettoruto. Quest’anno a causa del cattivo tempo la festa è stata spostata alla domenica successiva, ma ciò non è bastato per spaventare i tanti devoti che dalla mattina presto rallegravano l’aria con i propri organetti, zampogne, tamburelli. Le donne ballavano e cantavano in dialetto tanto che la città di Buenos Aires ricordava la piazza in mezzo alle Montagne della Basilica della Madonna in San Sosti, Cosenza.
La festa religiosa
Con l’arrivo della Sacra Immagine al Club, si dà inizio alla processione. La Madonna è accompagnata con gli stendardi di distinte associazioni italiane e dai devoti con il loro organetti, zampogne e canti tradizionali. Segue la Santa Messa ed il trasporto dell’Immagine della Madonna del Pettoruto nella sua Cappella di campagna dove è visitata da migliaia di fedeli.
La festa popolare
Durante tutto il giorno si possono degustare piatti tipici calabresi e al ritmo degli organetti si formano piccole ronde per ballare la tarantella. Nel patio principale, Luigi Carniglia con la sua orchestra, accompagnato dalle voci di Antonio Occhiato e Noelia, rallegra tutta la giornata.
Come è tradizione, durante la festa, si realizza anche il concorso di tarantella calabrese al quale partecipano sette coppie. Si conclude assegnando un premio alla coppia vincitrice, seguita dal secondo e terzo posto.
Calando la sera, con i fuochi d’artificio si considera conclusa la festa e l’Immagine della Madonna del Pettoruto viene accompagnata con una carovana di macchine nella sua cappella. Visibilmente commossi i suoi devoti cantano:
“E ghja mi nni vaju non sacciu si rituarnu
Ma si Maria na tuarnu nso ti sacordar di me”.