Roberto Prosseda è nato a Latina, vicino Roma, 43 anni fa. Vive in Toscana, a Prato, da 12 anni e da una ventina gira il mondo suonando il pianoforte. Per lui, questa non è solo una professione, ma anche una grande passione. Si ritiene molto fortunato nel poter fare ciò che più gli piace – suonare della grande musica – e al contempo poter viaggiare e conoscere persone e culture diverse.
Roberto Prosseda: i primi rapporti con la musica
“Ho iniziato a suonare per gioco, a tre anni, e ho imparato a scrivere le note prima delle lettere. Non c’è stato un momento preciso in cui ho ‘deciso’ di fare il musicista: tutto è accaduto spontaneamente e gradualmente. A 7 anni volevo fare il compositore, e suonavo il pianoforte prevalentemente per comporre le mie musiche. Poi un po’ alla volta ho preso gusto anche nel suonare le musiche di altri (Mozart, Beethoven, Chopin), che oggettivamente sono più belle di quelle che componevo io!”.
Il percorso formativo
Roberto ha studiato prima al Conservatorio, dove si è diplomato. Poi, in varie Accademie di Perfezionamento (Imola, International Piano Academy), lavorando con insegnanti di provenienza diversa (Lazar Berman, Leon Fleischer, Karl Ulrich Schnabel, Elisso Virsaladze). Ma ha imparato molto anche dal contatto con altri musicisti e artisti, e collaborando con grandi direttori d’orchestra – ad esempio, Riccardo Chailly, con cui ha inciso un CD nel 2009 con la Gewandhaus Orchestra di Lipsia – .
È la prima volta che vieni in Argentina?
“No, sono già stato in Argentina varie volte, grazie anche alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e in particolare con Donatella Cannova, che mi invitò vari anni fa a Cordoba per debuttare con l’Orchestra Sinfonica di Cordoba. Sono molto lieto di tornare ora e di ritrovarla a Buenos Aires come direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura. L’occasione di questo breve tour è nata grazie a Shlomo Mintz, un grande violinista con cui suono regolarmente dallo scorso anno, e con cui sono stato invitato a tenere un recital a Buenos Aires il 29 agosto presso il centro culturale ebraico ‘Comunidad Amijiai’”.
Di cosa tratta il concerto che farai il 30 agosto presso l’Istituto Italiano di Cultura?
“Ho scelto un programma incentrato sul romanticismo, che esalta il lirismo del pianoforte, e che è adatto a tutti i tipi di pubblico. Anche a coloro che non sono abituati ad ascoltare la musica classica. Suonerò musiche di tre grandi autori romantici a cui ho dedicato anche le mie recenti incisioni per la Decca: Mendelssohn, Chopin e Liszt. Di quest’ultimo eseguirò la monumentale Fantasia quasi Sonata “après une lecture de Dante”, anche in omaggio all’Italia e alla letteratura italiana. Inoltre presenterò, in prima esecuzione in Argentina, le 5 Rimembranze (Padova, 1892) del compositore veneziano Guido Alberto Fano. Una rarità che considero di grande interesse e valore poetico e che sono contento di suonare per la prima volta in Sud America”.
L’importanza della musica e del piano per Roberto Prosseda
Fare musica per lui è un modo per vivere in maniera più intensa e profonda. Per guardare dentro se stessi e prendere maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo. “Il pianoforte è, appunto, uno ‘strumento’. Nel senso che non è il fine della mia attività, ma un mezzo a me congeniale per condividere i contenuti poetici della musica con il pubblico e per scoprire ogni giorno nuove sfumature espressive”.
Guardando verso il futuro
Roberto racconta che ha molti progetti in corso, anche molto particolari. Al momento dell’intervista si trovava in Cina per un tour di concerti con il robot pianista TeoTronico, una specie di sfida nella quale suonavano gli stessi brani, e lasciavano votare il pubblico. “È un format innovativo, pensato per far comprendere al pubblico – specialmente ai giovanissimo – il valore dell’interpretazione umana, e i criteri espressivi della musica, in un ascolto comparato con le esecuzioni asettiche del robot”.
A settembre uscirà per la Decca un suo nuovo CD con i Concerti di Mendelssohn per pianoforte e orchestra con la Residentie orkest de L’Aja diretta da Jan Willem de Vriend. Poi, sempre di Mendelssohn, fra poche settimane il pianista inciderà i Concerti per due pianoforti e orchestra.
“Ho inoltre in programma vari CD per Deutsche Grammophon con Shlomo Mintz, tra cui anche le Sonate di Mendelssohn per pianoforte e violino e un CD con sonate moderne. Mi occupo anche del coordinamento artistico di Cremona Musica, una grande manifestazione che si svolge a Cremona (città di Stradivari e capitale mondiale della liuteria) a fine settembre, che è ormai diventata il punto di incontro mondiale di chi fa musica e di chi ama la musica.”
Fonte: YouTube
Informazione sul concerto presso l’Istituto Italiano di Cultura
Il concerto si terrà il prossimo giovedì 30 agosto, alle ore 18:30, nel Salone Benedetto Croce dell’Istituto Italiano di Cultura. L’ingresso è libero.