Ci incontriamo con Jorge Giordano Oliva, poeta e scrittore italo argentino con origini napoletane. Ci racconta Jorge che fin da piccolo è stato sempre in contatto con la poesia, grazie a suo nonno napoletano che venne in Argentina nei primi anni del ‘900.
Il nonno e la poesia
Di origine napoletana, Jorge ha tutta l’arte partenopea ereditata da suo nonno che ricorda sempre con affetto ed emozione. Rimembra con nostalgia i tempi in cui era un ragazzo e lo sentiva recitare i versi della Divina Commedia, fra i quali ricorda a memoria il proemio:¨Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita¨.
È vivo il ricordo e l’immagine del nonno nel cuore del poeta, ossia quella di un un uomo che, con al collo un fazzoletto rosso e dei pantaloni bianchi, accarezzava il nipote recitando versi di Dante Alighieri e cantando le canzoni napoletane.
Da qui nasce il suo amore per la scrittura e la poesia con uno sguardo italiano.
I successi del poeta
Spiega Jorge che il suo primo successo arriva con Piadosa Herejìa, commentato dallo scrittore colombiano Andrès Elìas Flores Brum. La sua opera è stata presentata nel XII Parlamento di scrittori di Cartagenas de Indias nell’anno 2014. Ha participato nel VII Encuentro con la Palabra ¨Fundaciòn Selas Gòmez¨ nella città di Palmira, Cali, Colombia. L’università di Cartagena gli ha pubblicato tre poesie : “Utopìa”, “Pidadosa” e “Herejìa” nella rivista UniCarta nell’anno 2015.
Jorge ci dice che con suo figlio, Taiel Giordiano, é creatore del cortometraggio ¨Julio, estas en Banfield¨ sulla infanzia di Julio Cortázar. È stato creatore della canzone ¨Mi Casa¨ riprodotta sul finale del cortometraggio citato. Insieme ad altri scrittori, è fondatore del Circolo di scrittori di Lomas de Zamora ¨Mario Paolucci¨. È Direttore della rivista digitale CARIBECARTAGENA e ha un articolo pubblicato nel giornale ¨La Voz Hispana de New York¨. In questo momento, sta pubblicando un libro di poesie e microracconto con il titolo: ¨El Escorpiòn de Ishhara¨ nel quale utilizza lo pseudonimo di Jorge Alberto Oliva.
“In un mondo che molte volte disprezza la sensibilità ci sono ancora persone che combattono contro questo malore”.