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ARTE E CULTURA ATTIVITÁ EVENTI INTERVISTE

La mostra che mette in relazione le opere di Pasolini con il mondo

Qualsiasi evento culturale ha di per sè un qualcosa di straordinario. Ma se poi è lo stesso curatore di una mostra colui che ti fa da guida e che ti spiega il perché di ogni particolare, la situazione diventa ancora più interessante.

Pasolini a Buenos Aires

Siamo al Centro Cultural Borges, spazio situato all’interno delle Galerías Pacífico, uno dei palazzi storici più rinomati della città di Buenos Aires. Viene presentata per la prima volta la mostra fotografica “Pier Paolo Pasolini: Io So…”, organizzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale di Roma e dal Borges. Il responsabile e curatore della mostra è nientedimeno che lo scenografo e regista Enzo De Camillis.

Enzo De Camillis curatore della mostra

Enzo de Camillis nasce come scenografo nel ’77, ma fa il regista da 10 anni. Ha debutato con l’attrice Luisa Ranieri. Nelle sue opere parla principalmente di temi sociali come le detenzioni cautelative ed il terrorismo nero in Italia. PhotoCredit: Julieta B. Mollo

Condividere molto di più che un quartiere

Nel 2014, De Camillis fu chiamato dal Comune di Roma per fare un documentario su Pasolini, che si intitola “Un intellettuale in Borgata”. “Pasolini ha vissuto per 10 anni nel quartiere dove sono nato io. Tutti quegli ambienti che lui sottolinea e che descrive sul libro Ragazzi di vita, io li ho vissuti”, spiega il regista.

Anche se non ha mai conosciuto Pasolini di persona, il regista ha potuto intervistare per il documentario le stesse persone che sono state citate dallo scrittore. Così, De Camillis ha deciso di raccogliere tutte quelle interviste da lui fatte nel libro Pier Paolo Pasolini. Io so. Il nome viene fuori dalla lettera di denuncia che Pasolini scrisse al Corriere della Sera nel 1974.

Enzo De Camillis intervista

PhotoCredit: Julieta B. Mollo

La possibilità di apprezzare un artista del ‘900

La mostra è organizzata in ordine cronologico, facendo riferimento ai film più importanti. “Ho voluto sottolineare ciò che è successo in quegli anni in cui lui ha girato i diversi film. È chiaro che se sei un regista, uno scrittore, un giornalista, tu sei sensibile rispetto a quello che ti circonda intorno, nella società, spiega De Camillis. Per questo ha deciso di mettere in relazione e di contestualizzare i film, menzionando gli eventi più importanti che sono successi non solo in Italia, ma anche nel mondo.

Il percorso della mostra inizia dalle origini, dove c’è una piccola biografia di Pasolini, per poi continuare attraverso i diversi film che ha fatto. Si comincia dal primo, cioè “Accattone”, dove sono chiari i riferimenti alla Roma dei quartieri, alle baracche, alla povertà dell’epoca. “Non so come lui veniva entusiasmato e sensibilizzato nella sua creatività di questa roba, mentre io che ci sono nato non vedevo l’ora di scappare”, sostiene De Camillis.

Una mostra che percorre la vita di Pasolini

PhotoCredit: Julieta B. Mollo

Man mano che si va avanti nel percorso espositivo, grazie a delle immagini ed a certi testi accuratamente scelti, si può conoscere gli eventi che hanno segnato il periodo storico della vita di Pasolini. “Io ho messo in relazione la storia con le sue opere, perché ritengo sia importante quello che ti succede intorno se fai un lavoro di questo tipo”, spiega il curatore.

Ringraziamenti

Enzo ci tiene a ringraziare le entità e le persone che l’hanno aiutato a realizzare questo progetto. E quindi, al Centro Sperimentale di Cinematografia, che gli ha dato la possibilità di entrare e scegliere le foto nell’archivio nazionale; al Presidente Dottor Felice Laudadio, al Direttore generale Marcello Foti, e a coloro che rappresentano l’archivio, che sono il Dottor Antinolfi e l’Architetto Felicioni. Naturalmente, c’è anche un ringraziamento speciale al Direttore del Borges.

La mostra che mette in relazione le opere di Pasolini con il mondo ultima modifica: 2018-01-30T15:26:38-03:00 da Julieta B. Mollo

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